giovedì 17 settembre 2020

Omaggio ad ALAN D. ALTIERI

 

 

"...un grande grazie ad Alan D. Altieri, imperituro brother forever, che continua a essere vicino lo stesso. Tanto che mi sono ritrovato come per magia uno dei suoi primi personaggi nel mio romanzo: Alan Jericho Wolf. Un onore per me e un piacere, oltre che un dovere, per continuare a ricordarlo, tenendo in vita con le mie modeste forze piccoli frammenti del suo immenso universo creativo, mescolandolo col mio".

 https://it.wikipedia.org/wiki/Alan_D._Altieri

 

 

(ritratto dell'artista Gloria del Gatto)

 

L’uomo era girato di spalle e guardava la grande vetrata che occupava la maggior parte della parete di fondo. Sembrava assorto nella visione del panorama della città. Quando Julian Bruce fu fatto entrare, iniziò a parlare, senza voltarsi. — C’è stato un tempo in cui questa città era considerata alla stregua di un miraggio, una speranza e una sfida. — Aveva una voce grossa, che pareva rimbombare sui toni bassi, come quella di un attore. — Poi gli angeli sono caduti, le loro ali si sono bruciate. — Finalmente si decise a girarsi verso il suo interlocutore. — E Los Angeles è diventata la Città Oscura.



Julian Bruce restò in attesa, impalato e rigido, senza fare commenti. Fissando l’uomo che si trovava di fronte, provando un misto di simpatia e soggezione. Grande e grosso. Con un look informale, senza giacca. Pantaloni di gabardine celesti e camicia bianca aperta sul collo taurino. Il volto scavato da un reticolo di rughe profonde. I capelli color argento, tagliati a spazzola. Un uomo senza età. Con la possanza fisica di un guerriero. The Wolfman.

 


 

 

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martedì 15 settembre 2020

LE ARMI: Colt Single Action Army

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Colt_Single_Action_Army





Contemplò la Colt Single Action Army calibro 45, modificata da zio Tiger per l’occasione. Per renderla più efficiente, quel diavolo di un seminole aveva segato la canna per ridurla a tre pollici e mezzo, applicandovi un freno di bocca a tre feritoie come compensatore per ridurre il rinculo allo sparo. Quindi aveva sostituito il cane con uno maggiorato e rivolto all’insù, per poter usare la tecnica di tiro rapido tipica dei bounty killer del Far West, con il palmo della mano sinistra che riarma a ripetizione dopo ogni sparo... 



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Bang, bang, bang, bang. Crivellò di proiettili i nemici, toraci esplosi in un’emulsione purpurea, mettendoli fuori gioco per sempre.




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domenica 13 settembre 2020

L'omaggio a James Bond

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Royale-les-Eaux

 

La parte del romanzo ambientata a Royale-les-Eaux vuole essere ovviamente una forma di citazione omaggiante all’universo di Zerozerosette. Ho voluto compiere una sorta di tour nei posti descritti da Ian Fleming, quelli che hanno fatto da sfondo alla nascita del mito. Julian Bruce che ripercorre i passi di James Bond! All’Hôtel Splendide e al mitico Casino Royale, sor- seggiando minerale Eau Royale da una bottiglia dalla caratteristica forma di siluro e consumando bicchierini di Jägermeister al posto di martini cocktail.

Poi c’è la scena iniziale del film Al servizio segreto di Sua Maestà, che ho voluto rifare a mio modo. Il nuovo James Bond, George Lazenby (il primo a cui è toccato l’arduo compito di sostituire Sean Connery), che viene in qualche modo surclassato da una bella figliola e commenta l’accaduto così: “Non era mai successo a quello di prima!”. Nel mio caso, quello di prima, l’altro, ovviamente si chiama Marc Ange. I miei fan lo sanno, eh!




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sabato 12 settembre 2020

SOUNDTRACK - Eve of Destruction

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Eve_of_Destruction

 


 

Stava suonando una canzone nello stereo. Un 45 giri di Barry McGuire che si intitolava Eve of Destruction. Uno dei preferiti di suo padre. Il testo parlava di guerra. Di gente che deve combattere anche se non vuole, e di distruzione che incombe. Il principio della follia e la fine della speranza.

 




Norman Bruce era un reduce del Vietnam. Era stato nei berretti verdi col grado di capitano. E aveva militato sotto il comando del colonnello Robert Rheault, colui che avrebbe ispirato il personaggio di Kurz nel film di Francis Ford Coppola Apocalypse Now. Nel ’71, Norman era stato ferito gravemente da un’esplosione e si era salvato per miracolo. L’anno dopo era stato mandato in congedo con una medaglia al valore e una scheggia di granata nel cuore che non era stato possibile estrarre. Allora Julian aveva undici anni. E aveva vissuto buona parte della sua vita soltanto in compagnia della madre Charlotte, detta Charlì. Perché Norman era sempre via. A combattere una guerra che nessuno voleva. A uccidere nel nome di niente. In un paese lontano, a scandire i battiti di una distruzione insensata. Fino a quel momento, suo padre era stato per Julian un’essenza leggendaria che incombeva, non una persona vera, in carne e ossa. Solo un racconto. Una fantasia che si nutriva di false speranze, e del desiderio bruciante di avere qualcuno su cui poter contare.

 

 

 

venerdì 11 settembre 2020

LE ARMI: Heckler & Koch VP70

 

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Heckler_%26_Koch_VP70

 


Dentro una custodia fatta come un calciolo, Julian la riconobbe subito. Si trattava dell’arma che aveva personalmente richiesto. Heckler & Koch VP70. Con gesto esperto, estrasse la pistola dal calciolo-fondina e la esaminò, provando a far scorrere il carrello e a impugnarla per sentire com’era bilanciata. Aveva una linea particolare, molto aggressiva. Una semiautomatica con chiusura a massa e dotata di scatto in sola doppia azione che poteva sparare raffiche di tre colpi quando aveva il calciolo inserito.

 




 

 

 

SOUNDTRACK: CALL ME

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Call_Me_(Blondie)

 

Acceso lo stereo, si propagò nell’abitacolo la cover eseguita in chiave rock di un vecchio brano di Blondie che si intitolava Call Me e che faceva parte della colonna sonora di un film con Richard Gere uscito negli anni Ottanta: American Gigolo.

 


Controllando nello specchietto retrovisore, si accorse che stava sopraggiungendo un’auto a forte velocità. Riconobbe il muso inconfondibile di una Aston Martin DB7 V12 Vantage. Che lo raggiunse accodandosi. Bruce si portò a destra per agevolare un eventuale sorpasso. Ma l’Aston Martin continuò a tallonarlo, accorciando la distanza.

 

 

“Ma cosa vuole?” si domandò Julian, con una certa curiosità. Spinse il pulsante per abbassare il finestrino, poi allungò il braccio di fuori e fece cenno all’auto dietro di passare. La freccia sinistra dell’Aston Martin prese a lampeggiare. Finalmente si stava decidendo. Mentre gli transitava a fianco, vide che alla guida c’era una donna. Occhiali da sole. Fazzoletto di seta blu sulla testa. Gli dedicò un’occhiata strana, sfoggiando un risolino. Poi sterzò, come per volerlo stringere e speronare.
Bruce imprecò portandosi verso destra.
Ma questo non impedì che i due specchietti laterali si scontrassero, spaccandosi. L’Aston a quel punto accelerò, completando il sorpasso. E Julian Bruce, piuttosto contrariato, fece lo stesso: affondò il piede sul pedale, risvegliando la bestia sotto. La Ferrari scattò in avanti a sua volta con una specie di ruggito.

 


 

 

 

 




 

giovedì 10 settembre 2020

LE ARMI: BERETTA 93 R

 

 

BERETTA 93R

https://it.wikipedia.org/wiki/Beretta_93R

 

 



Sollevò la Beretta e iniziò a sparare.
E vaffanculo...
Una bordata di tre colpi centrò una prima guardia, che si avvitò su se stessa, danzando in un vortice purpureo. Gli altri risposero al fuoco. Ma lui si buttò da una parte, senza smettere di premere il grilletto.

Vide i lampi abbaglianti dei fucili d’assalto dei nemici. Sentì i proiettili che gli dilaniavano la carne, spezzandogli le costole per entrargli nei polmoni, senza avvertire alcun dolore, come fosse anestetizzato.

Continuò a sparare, urlando di rabbia, come un ossesso. Fino a quando non restò in piedi più nessuno.